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ROVIGO SCEGLIE LE VARIETA’ DI TENERO

Prosegue l’intervista ai cerealicoltori del Delta del Po sulle varietà da seminare

Prosegue l’intervista ai cerealicoltori della provincia di Rovigo su quali varietà si semineranno in questa stagione (leggi la prima parte dell’articolo). In questa seconda parte Pasqualino Simeoni, cerealicoltore e tecnico, ci racconta dei ritardi sul calendario di quest’anno e delle motivazioni che influenzano le scelte varietali nel territorio del Delta del Po.

Lavori in ritardo sul calendario del tenero

Abbiamo chiesto a Pasqualino Simeoni dettagli sull’organizzazione del calendario dei lavori da settembre ad oggi. Ci dichiara: «i nostri sono terreni molto pesanti e argillosi: le operazioni di raccolta nelle scorse settimane sono state difficoltose e hanno comportato deprezzamenti e perdite qualitative per la soia che, per questo areale, è ottimale in precessione al frumento.I raccolti, quindi, sono più lenti per l’andamento meteorologico recente e hanno determinato un ritardo sulle semine dei cereali vernini di almeno di 15 giorni: in genere si comincia a seminare nella seconda metà di ottobre.

Pur essendo consapevoli del ritardo, per fortuna le temperature sono ancora elevate e, se continua a fare bel tempo, nei prossimi giorni possiamo iniziare a far lavorare le seminatrici con un buon ritmo. Per ora, infatti, le intenzioni di semina vedono una conferma delle superfici dello scorso anno; questo almeno fino a che non torneranno le piogge, nel qual caso qualcuno potrebbe anche mollare la spugna».

50% dedicato ai frumenti di forza

Sulle scelte degli agricoltori della zona, Pasqualino Simeoni ci dice: «in questo momento ciascuno di noi sta valutando in base alle convenienze commerciali, ad esempio molti aderiscono alla filiera di Barilla. Comunque i biscottieri e panificabili sono molto diffusi nei nostri areali. La tendenza nelle nostre zone è di lavorare con grani di provenienza francese che hanno una media precocità: riescono ad offrire quantitativi per ettari molto interessanti e sono principalmente di taglia bassa, medio-bassa. Questo consente loro di resistere all’allettamento che, nello nostre zone, è causato dai forti venti. Ritengo, comunque, che almeno un 50% sarà riservato alla categoria di forza: tra questi abbiamo moltissimo Rebelde, Ajace, Giorgione e Bologna.

Tra i grani duri, poi, molto gettonato è il Platone, con il Tenaris e Fructis. Qui al Nord sono ormai 10 anni che produciamo frumenti duri di ottima qualità: i nostri sono terreni molto pesanti e, se lavorati bene, trattengono l’acqua in maniera ideale. Difficilmente si hanno strette da caldo e da siccità in maggio e giugno: si riesce a fornire ottima quantità e qualità, con un contenuto proteico più che soddisfacente. Arrivare ai 14-14,5% di proteina è assolutamente fattibile».

Quali le scelte della sua azienda?

«Su una quindicina di ettari di frumento, per la mia azienda, tra i biscottieri, ho scelto SY Liam e Ampara. Poi, come panificabili seminerò Pilier, Sonatine, SY Passion e, in minima parte, Bandera».

Autore: Azzurra Giorgio

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