I danni da piante infestanti sono tra i problemi principali che devono essere affrontati nelle coltivazioni cerealicole, tanto nel convenzionale quanto nel biologico. Questo in un contesto che, mai come in questi anni, impone agli agricoltori di mettere in campo ogni possibile soluzione tecnica per ridurre l’impiego di prodotti di sintesi, che sia agronomica o genetica. Bisogna, inoltre, considerare che le linee selezionate con i programmi di miglioramento genetico non posseggono quei caratteri che conferiscono alla pianta una buona capacità competitiva verso le malerbe, ad esempio la taglia o il vigore precoce.
Controllo delle infestanti
Nei sistemi convenzionali le azioni di controllo si fondano sull’impiego di erbicidi, mentre in quelli biologici sulle pratiche come l’incremento della dose di semina, la falsa semina e l’uso di varietà antiche a taglia alta, il tutto con l’obiettivo di contenere le malerbe nei limiti di determinate soglie di danno per la coltura. Tra i metodi indiretti di controllo rientrano, dunque, la scelta di varietà competitive, l’altezza delle piante, il ritardo dell’epoca di semina (nei limiti del rispetto del ciclo biologico della coltura), la densità di semina. Incrementare quest’ultima può, in taluni casi, avere degli effetti positivi, sebbene non sia sempre compatibile con una ottimale disponibilità di acqua e nutrienti per la coltura di interesse.
Le modalità di semina
Sebbene talvolta si impieghi ancora la semina a spaglio, la semina a righe è la modalità più diffusa per il frumento e i cereali a paglia, con interfila variabile tra 12 e 20 cm: quest’ultima, a parità di investimento, determina però una minore copertura del terreno ed espone la coltura all’azione competitiva delle malerbe che si sviluppano nell’interfila. In tal modo, la pianta non sfrutta il suo potenziale genetico, vedendo ridotte le risorse ambientali a sua disposizione. Dall’altra parte, la semina a spaglio non garantisce un regolare interramento dei semi, causando emergenza scalare e riducendo il grado di accestimento.
La seminatrice Seminbio
I ricercatori del CREA di Foggia hanno sviluppato e messo a punto un prototipo di seminatrice che riesce a coniugare i vantaggi dei due metodi di semina grazie all’ottimizzazione della disposizione spaziale dei semi, la garanzia di una migliore e più rapida copertura del suolo da parte della coltura, l’assicurazione di una maggiore abilità competitiva verso le infestanti.
La macchina, che combina le geometrie di una seminatrice pneumatica con quelle di un vibrocoltivatore, distribuisce i semi in file distanti pochi cm (≤ 5 cm) così da simulare una semina a spaglio e, allo stesso tempo, assicurare una corretta e regolare profondità di semina. Impiegando una dose di semina compresa tra 200 e 250 kg/ha il sistema consente di avere una maggiore omogeneità di distribuzione nello spazio, con distanza sulla fila prossima all’interfila. Ogni pianta può valorizzare al meglio lo spazio circostante ed esercitare maggiore competizione verso le infestanti.
La sperimentazione
Nei campi del CREA di Foggia è stata condotta una sperimentazione per verificare gli effetti di questa tecnica innovativa impiegando due varietà di frumento duro, Cappelli (antica, a taglia alta) e PR22D89 (moderna, a taglia bassa) e differenti dose di seme (100, 200 e 300 kg ha). In generale, la presenza delle infestanti si è ridotta al ridursi della larghezza tra le fila, per tutte le dosi di semina e per entrambe le varietà. La larghezza dell’interfila, quindi, si è rivelato il fattore che ha inciso maggiormente anche sulla resa, grazie all’azione di contrasto esercitato sulle erbe infestanti. Questo anche nelle prove con effettuazione di diserbo, confermando che la migliore distribuzione consente un maggiore assorbimento di nutrienti, e, quindi, una migliore performance produttiva.
E’ interessante notare come la varietà moderna a taglia bassa, PR22D89, nella tesi a interfila ridotta (5 cm) non diserbata abbia fatto registrare una resa media paragonabile a quella ottenuta con la semina tradizionale, con interfila a 15 cm e diserbata (rispettivamente 3,48 vs 3,37 t/ha). Al contrario, nel caso di interfila ampia (15 e 25 cm) e/o in mancanza di un’efficace controllo delle infestanti, le differenze tra le tesi si sono amplificate per PR22D89, mentre per Cappelli sono rimaste identiche, a conferma della grande abilità competitiva delle varietà del passato.
In seguito alla sperimentazione parcellare, i ricercatori del CREA hanno realizzato delle esperienze a scopo dimostrativo in alcune aziende biologiche del foggiano e del marchigiano, confrontando il sistema a interfila ridotta con quello a file distanti 17 cm. I risultati hanno confermato l’efficacia del nuovo sistema nel controllo di differenti specie di infestanti e la possibilità di utilizzare le moderne varietà a taglia bassa anche nei sistemi biologici.
Risultati incoraggianti
Pasquale De Vita, responsabile sede CREA Foggia e membro del gruppo di lavoro che ha sviluppato Seminbio, ci conferma: «il metodo di semina proposto modifica la disposizione geometrica delle piante in campo, ottimizzando lo spazio per ciascuna pianta in termini di disponibilità di luce, acqua e sostanze nutritive ed esercitando una maggiore azione competitiva nei confronti delle erbe infestanti, anche per le varietà moderne a taglia bassa. In questo modo il metodo di semina potrebbe contribuire a limitare il consumo di prodotti fitosanitari per il controllo delle infestanti».
In termini di applicazioni concrete, Pasquale De Vita prosegue: «in particolare, le aziende che operano in regime di agricoltura biologica potranno beneficiare di un sistema efficiente di controllo delle erbe infestanti in grado di garantire produzioni elevate di buona qualità. Per le aziende che operano in regime di agricoltura convenzionale, invece, la possibilità di limitare l’impiego di erbicidi si traduce in un contenimento significativo dei costi di produzione e in un minore impatto sull’ambiente».
Maggiori dettagli sono disponibili nel video alla pagina che segue: https://www.reterurale.it/FocusCerealicoltura
Foto e dettagli del sistema FULL FIELD SEMINBIO® sono disponibili alla pagina che segue: https://4fagritech.com/seminatrice-dual-system/
Autore: Azzurra Giorgio