Prezzi stabili e scambi ridotti caratterizzano il mercato del frumento, sia tenero che duro, nell’ultima settimana di borsa. Gli operatori, ormai consapevoli delle disponibilità interne, attendono di avere una visione più chiara della situazione internazionale, mentre anche i raccolti nordamericani stanno per concludersi.
MILANI E BOLOGNA STABILI, CRESCONO I LISTINI AL SUD
Nel mercato del frumento duro, i segnali positivi emersi nell’ultima analisi (LEGGI) non trovano conferma negli andamenti degli ultimi sette giorni sui listini di Milano e Bologna, dove prevale la stabilità. Si registrano però aumenti in diverse borse del centro e sud Italia, come a Foggia, dove tutte le voci segnano un incremento di 5 €/t. Tuttavia, tali variazioni servono principalmente ad allineare le quotazioni ai valori di riferimento delle due piazze principali, Milano e Bologna appunto. Unica eccezione è Napoli, dove il prodotto di qualità superiore ha visto un incremento di ben 27 €/t sui massimi, raggiungendo quota 370 €/t.
Questo aumento potrebbe derivare dalle indiscrezioni riguardanti un raccolto di scarsa qualità in Canada, anche se alcuni operatori suggeriscono che tale mancanza potrebbe essere compensata dall’abbondante offerta proveniente dagli Stati Uniti. I prezzi nei due paesi nordamericani mostrano un andamento incerto, con lievi rialzi in alcune aree e leggere flessioni in altre. Si attende la fine della trebbiatura in questi Paesi per avere un quadro più chiaro, con la consapevolezza che le speranze di un forte rialzo dei listini sono poche. Sandro Puglisi, CEO di SWB-La Banca del Grano, ha recentemente dichiarato che i prezzi italiani sono attualmente i più alti al mondo. In Spagna, uno dei principali competitor per il frumento duro in Europa, il prezzo per la qualità merceologica migliore si attesta infatti su una media di 280 €/t.
BORSE ANCORA UE IN CRESCITA, FUTURES USA IN CALO
Sul mercato del frumento tenero, si registra ancora qualche lieve progresso per le classi merceologiche inferiori, meno disponibili rispetto al consueto. Gli scambi si avvicinano alla media, pur registrando anche in questo mercato evidenti segnali di prudenza da parte dei compratori, che attendono di comprendere le disponibilità dal Nord America. A livello europeo, la scarsa disponibilità interna continua a spingere le quotazioni al rialzo, sia sui listini francesi che su quelli di Milano per il prodotto Ue. Al momento, però, questo non ha determinato un aumento significativo dei prezzi in Italia, dove si osservano prezzi stabili ed un buon equilibrio tra domanda e offerta. A colmare le carenze in questa fase è l’offerta proveniente da Russia e Ucraina, che, nonostante i raccolti in calo rispetto al 2023, rimangono presenti sul mercato.
Resta da vedere cosa accadrà con l’arrivo del prodotto americano, che potrebbe contrastare del tutto la spinta rialzista esercitata dalla scarsa produzione europea. I prezzi dei futures sono in calo alla borsa di Chicago negli ultimi sette giorni, il che sembra indicare che la disponibilità di frumento da Stati Uniti e Canada non solo sarà sufficiente a coprire le mancanze, ma potrebbe anche esercitare una pressione ribassista grazie all’aumento dell’offerta.