Facciamo tappa in Lombardia nel viaggio che ci sta portando attraverso le regioni italiane per scoprire le intenzioni di semina di frumento per la prossima stagione. Eravamo stati in Sicilia, in provincia di Palermo, dove in molti decidono di abbandonare il frumento duro, dopo l’annata minata dalla siccità (leggi l’articolo).
Per capire cosa stanno decidendo i cerealicoltori lombardi abbiamo intervistato Fausto Nodari, punto di riferimento per cereali e proteolaginose in Lombardia per Confagricoltura. Il quadro che emerge è quello di una grande incertezza, con tanto mais ancora in campo da raccogliere: il clima, infatti, influirà sui tempi di raccolta determinando la possibilità o meno di seminare adeguatamente le colture autunno vernine. Questo, anche alla luce degli aggiornamenti alla BCAA 7 (vedi la nostra analisi all’ultima versione qui). Tanti, però, rinunciano ormai al frumento, scoraggiati dalle condizioni di mercato eccessivamente svantaggiose che non permettono di coprire neanche i costi di produzione.
Fausto Nodari, cosa faranno i cerealicoltori lombardi questo autunno?
Le diverse versioni della BCAA 7 e la deroga all’applicazione della norma stanno determinando una serie di nuove scelte, almeno per i miei terreni, su cui inizialmente avevo optato per una rotazione frumento-orzo su 2 anni. Tutto questo è accaduto in una annata drammatica per i cereali vernini: le piogge primaverili hanno fatto sì che sia le produzioni, sia la qualità fossero da dimenticare… Credo che sarà ben difficile che qualcuno possa ancora seminare grano: i prezzi si sono notevolmente ridotti e hanno raggiunto i minimi storici.
Com’era il frumento raccolto quest’anno in regione?
Si è registrata una diffusa mancanza di peso specifico e, in tanti casi, anche la presenza di micotossine in valori abbastanza rilevanti. Il comparto, in generale, è demoralizzato…in tutto questo si introduce anche la questione del mais che, in Lombardia, ha vissuto un periodo difficile. Le eccessive piogge primaverili hanno fatto sì che le semine si protraessero fin quasi a estate inoltrata. Ad oggi abbiamo ancora mais in campo e non sappiamo quando andremo a raccoglierlo. Anche per il mais la qualità e le produzioni non saranno buone: nel corso della stagione vegetativa ci sono stati anche momenti di siccità e lo stress potrebbe aver determinato una presenza rilevante di micotossine che stiamo monitorando.
Quindi, ad oggi, le intenzioni di semina quali sono?
Se fossimo in una annata normale, questo sarebbe il periodo ideale per esprimersi…essendo così particolare, è prematuro capire cosa potrà succedere. Le confermo, comunque, che non ritengo ci saranno grandi investimenti di semina sui cereali vernini, se non nei casi in cui c’è una rotazione programmata e dovuta per ottemperare ad impegni della PAC. Come accennato, dipenderà molto anche dall’andamento metereologico: se per raccogliere il mais arriveremo ad inizio novembre, allora bisognerà aspettare la fine di ottobre perchè gli agricoltori si pronuncino con maggiore certezza. Inoltre, dopo il mais c’è sempre la possibilità di seminare il triticale che ha uno sbocco come foraggio e, nei nostri areali, è una alternativa concreta al grano.
L’intervista proseguirà domani.
Autore: Azzurra Giorgio
Puoi seguirci anche sui social, siamo su Facebook, Instagram e Linkedin