Le quotazioni a listino sono in crescita, sia a Milano che a Bologna, dopo alcune settimane di stabilità. Questa situazione, come spiegato nell’ultima analisi (leggi), era dovuta a un numero ridotto di scambi, con i compratori in attesa di notizie attendibili dal Nord America e dal Mar Nero riguardo alla disponibilità.
TENSIONI GEOPOLITICHE E CALI PRODUTTIVI PER TENERO, PREZZI IN CRESCITA
Negli ultimi sette giorni, si è appreso che i dati definitivi relativi a USA e Canada arriveranno a fine ottobre, ma è ormai chiaro che i raccolti non sono andati come previsto, soprattutto per il frumento tenero. Per quanto riguarda il bacino del Mar Nero, a preoccupare sono principalmente gli sviluppi del contesto geopolitico. L’intensificarsi dei conflitti a livello globale potrebbe avere ripercussioni sul commercio internazionale. Queste motivazioni hanno spinto la domanda a cercare con maggiore insistenza la merce sul mercato nazionale, portando agli apprezzamenti di questa settimana. Per il frumento tenero, tutte le categorie di prodotto di origine interna mostrano variazioni positive. Tuttavia, i guadagni risultano leggermente inferiori per il prodotto di qualità superiore, che è stato seminato in maggior quantità lo scorso autunno e, pertanto, oggi è più disponibile in Italia.
Apprezzamenti si registrano anche a livello europeo ed extracomunitario. A Parigi, dove la disponibilità interna è notevolmente inferiore alla norma, sono in crescita sia i listini sul mercato fisico che i titoli a termine. In crescita anche le voci dedicate al prodotto comunitario sui listini in analisi. Tendenza al rialzo che si conferma per le merci le merci scambiate al di fuori dell’Unione Europea, dove i listini tornano a crescere. Oltre al già citato contesto geopolitico difficile, le semine autunnali in Russia e negli Stati Uniti non sembrano procedere nel migliore dei modi, portando a incrementi sia sul mercato fisico che nei Future alla borsa di Chicago.
PER DURO IN RIALZO SOLO IL FINO, PRODUTTORI INSODDISFATTI
Nelle sezioni del listino dedicate al frumento duro di Bologna e Milano, si assiste all’apprezzamento della sola voce Fino, la classe merceologica di maggior qualità. Questa variazione evidenzia come a livello nazionale la disponibilità di prodotto di alta qualità sia inferiore alla norma. I cambiamenti registrati sono di +4€ nel capoluogo emiliano e di +5€ in quello lombardo, mentre nelle altre borse del centro e sud Italia si osservano aumenti più contenuti rispetto a quelli già segnalati la scorsa settimana. Queste lievi crescite, tuttavia, portano a valori ben lontani da quelli che i produttori di frumento duro si aspettavano, considerando la loro intensa esposizione alla siccità durante l’ultima campagna agronomica.
A frenare gli apprezzamenti interni sono le notizie in questo caso positive dal Nord America. Le preoccupazioni riguardo alla scarsa qualità del prodotto canadese sembrano ridursi, mentre continuano a circolare indiscrezioni su un raccolto di eccellente qualità negli USA, già segnalato la scorsa settimana. Una spinta rialzista potrebbe derivare dagli sviluppi nel contesto geopolitico internazionale. Tuttavia, possibili nuovi passi indietro possono scaturire dalla minaccia dell’importazione dalla Turchia, nazione che, secondo gli esperti, dispone di 500.000 tonnellate in più di prodotto da esportare.
In conclusione, segnaliamo un ritorno all’apprezzamento anche per i sottoprodotti della lavorazione, dopo un recente periodo di continui ribassi. Questo cambiamento di tendenza sembra derivare da una riduzione dell’offerta di questa merce, a causa del rallentamento nel ritmo di trasformazione dei molini avvenuto nell’ultimo mese.