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COL FOSFORO E’ MEGLIO

Perchè il fosforo è fondamentale e come possiamo apportarlo alla nostra coltivazione di frumento

Quanto è importante per il nostro grano apportare fosforo, in particolare con un intervento di concimazione di fondo? In questo articolo facciamo il punto su questo elemento che ha una fondamentale importanza nella fisiologia del frumento e scopriamo come poterlo apportare con efficienza, riducendo gli investimenti necessari ed incrementando la resa. Lo facciamo con l’aiuto di Stefano Tagliavini, Professore a Contratto presso l’Università di Modena e Reggio Emilia (modulo Gestione della fertilità chimica del suolo) e Responsabile Sviluppo Fertilizzanti e Comunicazione di SCAM. I contenuti illustrati di seguito sono stati trattati in un incontro con il Collegio dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati di Rovigo incentrato sulla concimazione fosfatica dei cereali a paglia.

Il fosforo nel suolo e il suo ruolo nella pianta

Il fosforo è un elemento che ha una limitata mobilità nel suolo, dove si trova principalmente in forma di fosfato, fortemente trattenuto dal potere adsorbente del terreno. Limitata diffusione vuol dire anche limitata disponibilità per la pianta: può capitare che le interazioni tra fosfati e suolo siano tanto forti da impedire la disponibilità per la formazione di composti minerali insolubili, come il fosfato tricalcico. Nella matrice organica, la forma direttamente impiegabile dalle piante è quella dello ione fosforico; la frazione disponibile nel breve-medio termine è legata ai minerali argillosi e alla sostanza organica. Nei concimi impiegati in agricoltura l’elemento si identifica con l’anidride fosforica (P2O5) totale e in diverse forme di disponibilità.

Fondamentale è il ruolo che l’elemento svolge all’interno della fisiologia della pianta: il fosforo è parte di molecole che hanno grande rilevanza, come gli acidi nucleici (DNA e RNA) e l’adenosintrifosfato (ATP). L’elemento ha, quindi, funzioni sia plastiche che energetiche. Il fosforo, poi, è un attivatore di numerose attività enzimatiche e compone sostanze di riserva e vitamine. Sulla vegetazione ha effetti di stimolo alla formazione dei fiori e delle radici, oltre a promuovere la lignificazione dei tessuti.

Carenze di fosforo: cause e sintomi

Le cause della carenza di fosforo nelle piante possono dipendere da diversi fattori, primo fra tutti una concreta mancanza dell’elemento nel substrato di coltivazione e una scarsa presenza di sostanza organica. In terreni con pH alcalino e calcare elevato, poi, si formano composti insolubili come il fosfasto bi e tricalcico: si tratta del fenomeno della retrogradazione di cui abbiamo già parlato sopra. Similmente, anche in terreni particolarmente acidi il fosforo forma composti insolubili con ferro e alluminio: in questi casi, l’indisponibilità induce anche una clorosi ferrica nella pianta. Condizioni di ristagni idrici e terreni freddi, limitando l’attività di assorbimento radicale, possono essere causa di carenza di fosforo. Infine, i terreni argillosi che hanno elevata CSC (capacità di scambio cationico) adsorbono fortemente il fosforo e lo rendono meno disponibile.

I sintomi di carenza di fosforo si mostrano con un colore alterato delle foglie, con sfumature porporine o bronzeo-opache; spesso si rilevano antociani nelle nervature fogliari. L’andamento della fisiopatia è dal basso verso l’alto, con tessuti deboli, poco lignificati e sensibili ai parassiti: si presenta più facilmente in periodi freddi.

I concimi fosfatici disponibili

Per la concimazione fosfatica si può scegliere un prodotto con solo fosforo minerale, come la fosforite, che ha il vantaggio di essere particolarmente economico ma anche scarsamente solubile. Il fosfato biammonico (DAP) minerale è anche una opzione; presenta, però, una efficienza relativamente bassa, intorno al 15%. I concimi organo-minerali possono essere una opzione vantaggiosa, per la capacità di rilasciare lentamente i nutrienti: si tratta di prodotti NPK, in caso di necessità di potassio, o NP.

Quelli a matrice umificata offrono anche la presenza di acidi umici e fulvici integrati che favoriscono lo sviluppo radicale e l’assorbimento dei nutrienti. Le principali matrici organiche impiegate nella formulazione di concimi organo-minerali sono cuoio, borlande essiccate, letami, farina di carne e torbe. Abbiamo parlato dei concimi organo-minerali a matrice umificata in questo articolo.

I concimi organo-minerali a matrice umificata

Abbiamo chiesto a Stefano Tagliavini quali attività fisiologiche sono attribuite alle sostanze umiche e, quindi, possono essere attivate dai concimi che le contengono: “Numerosi sono i processi fisiologici che le sostanze umiche possono attivare: c’è la permeasi, da cui deriva un aumento dell’assorbimento radicale; ci sono la divisione e la distensione cellulare che velocizzano l’accrescimento e incrementano la dimensione delle radici. Una radice più espansa ed attiva, ovviamente, avrà la possibilità di trovare ed assorbire nutrienti e acqua in maggior quantità. Si attiva, poi, un’azione di rallentamento dell’invecchiamento delle radici e uno stimolo alla respirazione della pianta e la fotosintesi.”

L’intervista proseguirà domani con un focus sugli effetti su frumento.

Autore: Azzurra Giorgio

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