Grano duro
Home » VENETO: CALA LA PRODUZIONE DI GRANO DURO

VENETO: CALA LA PRODUZIONE DI GRANO DURO

Le tendenze di semina per il 2025 in Veneto

[print_link]

Meno grano duro e più mais. Sembra essere questa la tendenza che caratterizzerà le previsioni di semina per il 2025 in Veneto. Andamento commerciale negativo e previsioni meteo avverse hanno determinato un crollo nella produzione e nella vendita di grano duro.

Lo scenario attuale

«Quest’anno è prevista una forte diminuzione del grano duro, dato che è calato il valore delle produzioni e che l’anno scorso il cereale ha subito un forte calo delle rese. Non ci ha aiutato il meteo, con le copiose piogge autunnali che hanno reso difficile sia la lavorazione dei terreni, sia le semine» spiega Chiara Dossi, presidente del settore Cereali alimentari di Confagricoltura Veneto e produttrice.

«Per tornare al grano duro servirebbe che il mercato si dimostrasse un pochino più aperto nei confronti del nostro grano. Sono due i fattori che hanno comportato una diminuzione nella coltivazione. Uno è sicuramente legato a una stagione non favorevole dal punto di vista climatico, il che ha fatto sì che non sono calate solo le quantità ma anche la qualità. Ma c’è anche da dire che è da anni che il mercato del grano duro, anche quando si riescono a raggiungere degli standard qualitativi più che buoni, non è sempre così ben disposto. Il mercato preferisce il grano estero e i commercianti mi dicono che in effetti quello estero è migliore» continua Dossi.

La produzione di grano duro nel nord Italia aveva raggiunto negli ultimi anni standard qualitativi elevati, anche perché le aziende avevano cominciato ad investire maggiormente in tecniche più avanzate. In condizioni climatiche favorevoli, si era raggiunta una produzione che per quantità era pari a quella del grano tenero, e di una qualità di elevata. «Siccome era duro, è sempre stato pagato un po’ di più del tenero per cui era più vantaggioso seminare grano duro, anche perché negli ultimi anni si era riusciti anche ad evitare malattie. Negli ultimi due anni, le eccessive piogge primaverili e il problema delle semine hanno fatto calare la produzione di grano duro» conclude la presidente del settore Cereali alimentari di Confagricoltura Veneto.

La previsione 2025

Non solo il grano duro. Anche altri cereali autunno-vernini, come l’orzo, hanno risentito della situazione e di conseguenza potrebbero subire un ribasso in termini quantitativi. «A parte questa incognita, l’orzo, sulla carta, potrebbe restare sui livelli del 2024, in quanto ha minori costi di produzione e offre la possibilità di effettuare un secondo raccolto – spiega ancora Dossi –. Anche per il grano tenero le prospettive sono migliori rispetto a quello duro. Sulla soia, invece, il punto di domanda è d’obbligo, dato che stiamo già assistendo al primo effetto dell’accordo Mercosur, vale a dire l’arrivo di tantissimo prodotto dai Paesi sudamericani. Il che si traduce in prezzi in calo e di conseguenza in una diminuzione di interesse per la coltura da parte dei nostri produttori».

La grande novità per la prossima stagione di semina potrebbe essere il mais, che negli ultimi anni aveva accusato qualche colpo a causa della siccità e delle fitopatie. «È un prodotto richiesto dal mercato e la tendenza sembra favorevole – argomenta Dossi –. Inoltre, le misure agroambientali prevedono premi per la coltura e questo potrebbe incentivare le semine. La superficie investita in Veneto nella scorsa stagione è stata di oltre 120.000 ettari, che vede la regione sul più alto gradino del podio in Italia per produzione di mais. Per tutte le province, da Venezia a Padova, passando per Rovigo e Verona, si tratta dunque di un cereale importante che, meteo permettendo, potrà dare ancora soddisfazioni».

 

Autore: Rachele Callegari

Puoi seguirci anche sui social, siamo su Facebook, Instagram Linkedin

Rachele Callegari

Iscriviti alla nostra Newsletter e al servizio Whatsapp!

Cliccando "Accetto le condizioni" verrà conferito il consenso al trattamento dei dati di cui all’informativa privacy ex art. 13 GDPR.

Informativa sulla Privacy

Informativa sulla Privacy - WhatsApp

* Campo obbligatorio