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MENO SPRECHI DI AGROFARMACI

Nuove tecnologie per trattamenti più efficaci ed efficienti sulle colture erbacee

Quali sono le attuali soluzioni applicabili alle macchine che si impiegato nei trattamenti, utili agli agricoltori per modulare le dosi di impiego dei prodotti fitosanitari, riducendo gli sprechi e facendo bene sia al portafoglio che all’ambiente? Ne ha parlato in un intervento il Prof. Paolo Balsari, del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) dell’Università degli Studi di Torino. L’occasione è stata il convegno dello scorso 20 febbraio 2025, organizzato dal Settore Fitosanitario e difesa delle produzioni della Regione Emilia-Romagna per presentare le novità sul mercato per la difesa fitosanitaria nel 2025. L’appuntamento offre agli operatori una visione sulle nuove soluzioni e strategie nella difesa dalle infestanti e dai parassiti, nonchè sulle pratiche più innovative per una sempre maggiore sostenibilità ambientale ed economica per le aziende agricole.

Nuove soluzioni per ridurre gli sprechi di agrofarmaci

Tra le soluzioni tecniche più innovative vi sono quelle in grado di variare il volume di distribuzione (VRA) in tempo reale, aumentando o diminuendo la pressione del circuito della macchina irroratrice: si ha un effetto sulla dimensione delle gocce prodotte, in quanto una pressione più elevata comporta gocce più piccole e, quindi, un maggiore rischio di deriva. Interessante è la Pulse Width Modulation (PWM) che controlla la portata degli ugelli determinando delle pulsazioni: gli ugelli vengono aperti e chiusi rapidamente, il rapporto tra tempo di apertura e di chiusura, definito “duty cycle”, è proporzionale alla portata che viene modificata senza variare la pressione, quindi mantenendo costante la dimensione delle gocce.

Sul mercato sono disponibili altre soluzioni ad alta tecnologia per ridurre la dose di agrofarmaci e le perdite correlate su colture erbacee. Ad esempio, vi sono i sistemi prossimali di riconoscimento delle infestanti in tempo reale: i cosiddetti Green on Brown (con sensori ottici multispettrali) e Green on Green (con telecamere RGB e algoritmi di riconoscimento delle infestanti). Lo spot spraying, poi, consente l’attivazione di un singolo ugello e il patch spraying l’attivazione di una sezione della barra. Qui il risparmio di prodotto arriva fino al 90%.

Ci sono, poi, barre capaci di riconoscere la specie di infestanti, dotate di Weed Seeker, con anche una distribuzione selettiva e mirata di erbicidi. Queste, ad esempio, sono chiamate ultra spot sprayers e sono già disponibili sul mercato: per citare le caratteristiche di una soluzione rappresentativa, la macchina ha una larghezza di lavoro di 6 m, una velocità di 7Km/h, è dotata di 6 telecamere che riconoscono le infestanti, 156 ugelli, ha una capacità fino a 4ha/ h trattati e consente un risparmio di oltre il 90% del prodotto.

Barra dotata di Weed Seeker, Trimble

Serve conoscenza sulle nuove soluzioni

La carrellata presentata dal Prof. Balsari si conclude con un messaggio positivo rispetto alle nuove tecnologie: l’elettronica e gli attuatori installati sulle macchine sono in grado di raggiungere livelli di precisione adeguati allo scopo di ridurre le dosi impiegate, attraverso una riduzione degli sprechi ed una maggiore efficacia dei trattamenti. Restano dei dubbi sull’impiego delle macchine irroratrici con prodotti alternativi, come gli agenti di biocontrollo, e resta la necessità di risolvere alcuni limiti operativi dovuti alla complessità di utilizzo e al costo di certe nuove tecnologie.

Permangono, poi, anche tanti limiti informativi che permettano agli utenti finali di conoscere le nuove opportunità sul mercato e il loro funzionamento. D’altra parte, il corretto funzionamento delle nuove soluzioni e la loro capacità effettiva di ridurre gli impieghi di agrofarmaci dovranno essere certificate e riconosciute ufficialmente: questo è un mondo dove molto è ancora da fare.

Fonte: sito Regione Emilia Romagna

Autore: Azzurra Giorgio

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