L'analisi dei mercati del frumento
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DISPONIBILITÀ FUTURA IN AUMENTO

Prezzi totalmente invariati: l’analisi dei listini di Milano e Bologna

Listini di Milano e Bologna totalmente invariati in seguito all’ultima settimana di mercato per il frumento, in un contesto di pochi scambi e stabilità, simile a quello delle sedute precedenti (LEGGI). Nel contempo, i primi dati misurati relativi alle superfici investite a grano duro e tenero parlano di stabilità a livello Ue per entrambi e, secondo Cia (LEGGI), un sorprendente aumento negli ettari a grano duro in Italia.

AUMENTA L’OFFERTA PER DURO NEL MERCATO 2025/2026

Questo sviluppo per duro era decisamente inatteso, alla luce di un andamento agronomico molto difficoltoso nella scorsa campagna. Alle scarse produzioni dovute alla siccità, inoltre, è seguito un mercato poco remunerativo, sicuramente incapace di compensare i danni nel Sud Italia, Nonostante questi andamenti sembra che gli agricoltori della Penisola abbiano scelto di incrementare la superficie a grano duro, di un 7-8% medio con punte del 10% in alcuni territori, come affermato da Ivan Nardone. Vedremo come questo si ripercuoterà sul mercato tra alcuni mesi, anche in relazione all’andamento agronomico di questa campagna. Per il momento sembra che le colture in campo si stiano sviluppando al meglio in tutto il Vecchio Continente. Ad oggi si stima una produzione Ue di duro per il 2025 stabile a 7,5mln di tonnellate, dunque in deficit strutturale (tutto italiano legato alla produzione di pasta) di poco più di 2mln di tonnellate.

Questo fabbisogno verrà coperto come di consueto dai fornitori internazionali, gli stessi che approvvigionano in questo momento i molini, quando la disponibilità nazionale e Ue è ormai agli sgoccioli. Nel prossimo futuro potrebbe esserci anche una maggiore offerta dal Canada, che dovrebbe vedere i commerci con gli Usa, principale cliente nel recente passato, diminuire in seguito ai dazi. Un’evenienza che rischia di causare ulteriori surplus di offerta per il mercato 2025/26, portando i prezzi in ribasso. Per il momento le valutazioni restano stabili anche nei mercati Nordamericani, con lievi cali nel cambio con l’euro dovuti ad un continuo calo del dollaro, ormai tornato su livelli pre-Trump. Tornano a stabilizzarsi anche i futures relativi al grano duro alla borsa di Chicago.

RACCOLTI IN RIPRESA PER TENERO

Anche per il grano tenero i mercati a termine tendono verso la stabilità, in seguito a notizie positive relative ai raccolti in campo da diverse parti dal modo, compresa l’Italia. Sia in Nordamerica che in Europa infatti nell’ultima settimana sembra che il clima abbia permesso una ripresa della situazione agronomica, migliorando le prospettive. Le proiezioni in Canada prevedono un raccolto di grani teneri 2025/26 sui livelli dell’attuale campagna (30mln di tonnellate). Questa produzione potrebbe essere maggiormente indirizzata verso l’Europa, essendoci anche per tenero l’incognita dei dazi imposti dalla nuova amministrazione Usa. Questo possibile sviluppo aumenterebbe anche per questo cereale l’offerta, rischiando di portare i listini di tenero su livelli di prezzo inferiori a quelli recenti.

Passando all’attualità dei mercati nostrani continua ad esserci un buon equilibrio interno per i grani di forza, con la domanda soddisfatta dall’offerta nazionale. Permane, al contrario, la necessità di coperture dall’estero per le classi inferiore. Il prodotto “any origin” necessario a soddisfare questi fabbisogni, tuttavia, continua a non mancare, soprattutto quello di origine Usa e Canada. Una tendenza ormai in essere da diverse settimane, con dati sulle importazioni di grano tenero da questi due Paesi in incremento a conferma di ciò. 

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