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LA PUGLIA RIPARTE

Tre cerealicoltori pugliesi ripartono con le semine di grano duro dopo la grande siccità

Le operazioni di semina sono il punto di partenza per una nuova stagione anche in Puglia, nella provincia di Foggia, areale tanto martoriato dalla siccità profonda e prolungata dell’annata agraria 2023-24. La Puglia riparte, quindi, con le semine di cerealicoltori coraggiosi che, forti di pratiche colturali verificate e una adeguata programmazione, puntano ad ottenere rese e redditi soddisfacenti anche in condizioni ambientali difficili. Uno strumento a supporto è, sicuramente, anche la firma di contratti di filiera che possono garantire una premialità al riscontro di caratteristiche qualitative concordate. Resta, comunque, la difficoltà di sostenere il reddito, con livelli di prezzi, comunque, storicamente bassi e costi ancora elevati.

Tre cerealicoltori della zona ci raccontano le loro storie che parlano di organizzazione e attenzione ai mezzi di produzione, ma anche di dedizione e coraggio in un periodo tra i più difficili della storia recente per la cerealicoltura pugliese.

Pratiche conservative per trattenere l’umidità

Stefano Gramazio coltiva un centinaio di ettari a seminativo tra Manfredonia e Cerignola; oltre al grano duro, coltiva orzo, cece, favino, altre leguminose e qualche ettaro di orticole. Con queste rotazioni ogni anno riesce a dedicare 40-50 ettari a grano duro: dallo scorso anno aderisce ad un contratto di filiera. Della scorsa annata agraria ci racconta: «con le rese è andata peggio del solito, è stata una delle annate peggiori degli ultimi 10 anni ma ci siamo salvati. Rispetto a chi era intorno a noi non siamo andati malissimo: normalmente produciamo 40-45 quintali ad ettaro, l’anno scorso ne abbiamo fatti 30-35. Molti, però, sono arrivati a 10-15 quintali ad ettaro».

Nella sua azienda, da quando a gestirla era il padre, Stefano Gramazio ha abbandonato l’aratura in favore di una preparazione con ripuntatura, erpicatura e, dopo la semina, rullatura. «Con una annata abbastanza arida già prevista in anticipo» ci racconta, «la ripuntatura permette di non disperdere l’umidità presente nel terreno. Queste annate siccitose non sono più così rare nel nostro areale: l’aratura, quindi, diventa un grosso rischio se non piove a sufficienza»…

Stefano Gramazio applica anche una strategia di concimazione efficiente, sia per il portafoglio che per la qualità della coltura: «Inizierò a seminare nei prossimi giorni, quando dovrebbe arrivare un pochino di acqua: anche quest’anno applicherò una concimazione starter in solco di semina, in microgranuli, contenente soprattutto fosforo per favorire lo sviluppo dell’apparato radicale e avviare bene la coltivazione. Si tratta di una concimazione più efficiente e a minore impatto ambientale. Applicherò, poi, l’azoto in copertura successivamente».

Il racconto proseguirà domani.

Autore: Azzurra Giorgio

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