Torniamo a occuparci dei dati Crea sulle prove relative al grano tenero, interpellando una ditta sementiera. Vogliamo capire come gli operatori vedano i dati emersi. In questo caso, parliamo con la bolognese Sis. Al centro Italia le condizioni climatiche sono state più favorevoli, come risponde Marco Procucci, area manager di Sis per il Centro Italia: «L’andamento stagionale è stato caratterizzato da un inverno piuttosto mite, con piogge scarse e assenza di nevicate. Questo ha garantito un buon accestimento del frumento e buoni investimenti della coltura. La primavera è stata nella norma con precipitazioni spostate nel mese di maggio-giugno che comunque non hanno compromesso la qualità tecnologica dei grani, anzi, specialmente nelle zone di collina si sono registrate discrete produzioni con ottime caratteristiche tecnologiche sia in termini di peso specifico che di contenuto proteico».
Le varietà Sis
Procucci fornisce anche altri dati precisi sulle rese delle varietà Sis: «In Romagna si sono contraddistinte le varietà di forza come il Bologna ma soprattutto il Giorgione, con rese in media di 70/75 quintali per ettaro e con una qualità costante di 82/85 di peso specifico e un contenuto proteico di 14/15%. Nell’alto Tevere si sono comportati molto bene i grani di forza come il Bologna, con dati produttivi sempre intorno ai 65/70 quintali per ettaro e un contenuto proteico del 14/15%. Da segnalare l’inserimento in zona di una nuova varietà, ACA360, cosiddetta ‘il Manitoba italiano’, in quanto ha fatto registrare punte del 18% di proteine e un W di oltre 500, con livelli produttivi soddisfacenti, tra i 65 e i 68 quintali per ettaro».
Il grano tenero al Sud
Come si sa, nel sud Italia, la situazione è stata fortemente penalizzata dalla siccità. Le stesse prove ne hanno risentito. Fernando Antonio Di Chio, area manager Sis per il Sud, dichiara: «Al sud il dato è falsato dalla siccità. Almeno come Sis abbiamo visto che tra le varietà in prova Matusalem è quella che ha risposto meglio, essendo un precoce. Hanno impressionato alcune varietà per resistenza all’andamento siccitoso anche nel campo parcellare. Tacito e Catone sono entrambe nuove e hanno avuto esiti positivi, ma sono più da centro-nord. Per Catone le prove parcellari sono andate bene. Non so spiegarmi come mai essendo un medio tardivo, però si è comportato bene.
Malattie non ce ne sono state, quindi gli screening su malattie sono stati positivi. Una varietà che ha deluso è stato il Claudio, che di solito nelle nazionali è sempre stato performante, ma oggi forse è vecchio e ha risentito di una annata siccitosa».
Autore: Ivan Torneo
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