Tra le difficoltà, i cerealicoltori del Nord provano ad avviare le semine di frumento tenero, forti del ritorno del bel tempo. In tanti, però, devono ancora completare i raccolti di mais e soia: se l’assenza delle piogge durerà ancora abbastanza, si potranno completare le semine dei cereali vernini, altrimenti il ritardo accumulato sarà eccessivo. Fortunatamente, il vero freddo non è ancora arrivato. Abbiamo raccolto la testimonianza di due cerealicoltori veneti, uno dei quali è anche un tecnico che lavora con tante aziende della zona: ci hanno raccontato quali varietà hanno in programma di seminare ma anche le difficoltà che questa stagione sta portando con sè.
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Varietà per un meteo complesso e un mercato poco soddisfacente
Chiara Dossi, cerealicoltore della provincia di Rovigo (Adria), dove coltiva circa 150 ettari, ci ha raccontato quali varietà frumento tenero ha scelto per questa stagione. Ci dichiara: «quest’anno dovrei seminare le varietà di grano tenero Liam, Pillier e Sonatine, su circa 30 ha… condizioni meteo permettendo”. E prosegue sulle motivazioni della sua scelta: “non ho aumentato la superficie rispetto agli altri anni, ma è superiore rispetto a quella del duro perché si dimostra più resistente agli stress derivanti da condizioni meteo sempre più complesse».
Chiara Dossi ci conferma anche che la situazione dei prezzi di mercato potrà condizionare le future scelte di semina, in termini di superfici dedicate complessivamente al frumento: “le condizioni di mercato rimangono poco soddisfacenti, visti gli alti costi di produzione; non nego che, a queste condizioni che permangono da un paio di anni, potrei cominciare a ridurre le superfici a grano».
Il Delta del Po spera nel bel tempo
Abbiamo parlato anche con Pasqualino Simeoni, agricoltore, perito agrario e Vice Presidente del Collegio dei Periti Agrari della provincia di Rovigo. Qui, nella zona del Delta del Po, il frumento è la coltura regina che si inserisce perfettamente nella rotazione con la soia. Pasqualino Simeoni segue numerose aziende in questo areale, di cui oltre 500 ettari dedicati a frumento: «nei comuni del Delta del Po, dove opero, sia io che la mia clientela abbiamo seminato pochissimo, possiamo dire tra un 10 e 15%. Siamo, infatti, molto indietro con la raccolta che speriamo si possa terminare nei prossimi giorni. In campo ci sono ancora primi e secondi raccolti da raccogliere a causa delle copiose piogge delle scorse settimane. Inoltre, chi ha i terreni prossimi all’argine del Po ha visto la piena del fiume durata per mesi: parlo dei mesi primaverili ma anche del periodo estivo, a partire dai primi di settembre».
L’intervista proseguirà domani.
Autore: Azzurra Giorgio
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