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SE IL FRUMENTO AIUTA LE LEGUMINOSE

Uno studio evidenzia i vantaggi della consociazione tra ceci e frumento tenero

I primi risultati del progetto LEG-ITA sono stati presentati al 53esimo congresso della Società Italiana di Agronomia intitolato “La gestione delle risorse nell’innovazione delle filiere agro-alimentari, tenutosi a Matera dall’11 al 13 settembre 2024.  Il Dott. Gabriele Nerucci della Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa ha presentato come le strategie di intercropping, ovvero di consociazione con frumento tenero, possano risultare utili a ridurre la pressione delle infestanti nella coltivazione delle leguminose. I risultati sono emersi in uno studio condotto in Toscana e Friuli Venezia Giulia nell’ambito del progetto PRIN 2022 dal nome LEG-ITA, Innovative approaches to determine grain LEGume yield and yield stability in Italian cropping systems.

Obiettivi e metodi dello studio: consociazione con leguminose

Lo studio mirava a valutare gli effetti della consociazione tra frumento tenero e ceci sull’efficienza del controllo delle infestanti e sulla composizione della flora infestante nel corso del ciclo vitale. I ricercatori hanno ipotizzato che la consociazione potesse stimolare lo sviluppo di una comunità di infestanti più diversificata e meno competitiva rispetto alla coltivazione della sola coltura dei ceci. Le località coinvolte nell’esperimento sono state Pisa e Udine. I ricercatori hanno impiegato 5 cultivar di ceci, commercializzate in Italia, Francia e Spagna, (Sultano, Lambada, Castellano, Nero della Murgia e Castor). Per il frumento tenero, poi, hanno scelto la cultivar Bolero. Ogni varietà di cece è stata coltivata sia da sola, sia in consociazione con il frumento tenero nelle due diverse località.

Risultati: il frumento aiuta le leguminose

Come hanno dichiarato i ricercatori, lo studio ha dimostrato come la consociazione con frumento tenero sia stata in grano di migliorare il controllo delle infestanti in entrambe le località, rispetto alla coltivazione del solo cece, diserbato meccanicamente. Gli effetti sono stati particolarmente evidenti nell’areale di Pisa, dove la consociazione è stata in grado di ridurre la biomassa della flora infestante di oltre il 50%.

La diversità della flora infestante (misurata con l’indice di Shannon) è risultata maggiore nel caso della consociazione nell’areale di Pisa, mentre ad Udine i ricercatori non hanno rilevato alcuna differenza. Questo risultato è dovuto alla maggiore infestazione da parte del Chenopodium album a Pisa in assenza di consociazione, elemento che ha ridotto la diversità delle infestanti. Un risultato sorprendente per i ricercatori, infine, è stata la somiglianza tra la composizione della flora infestante nel caso della consociazione rispetto alla sola coltivazione di frumento. Questo dimostra che consociare leguminose e cereali può avere un ruolo nel determinare la composizione della flora infestante, in particolare orientandola verso quella tipica della sola coltivazione di cereali.

Leggi di più sul sito del progetto LEG-ITA e dello studio “Chickpea and common wheat intercropping for supporting agroecological weed control”. Partner del progetto sono l’Università di Udine e la Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa.

Autore: Azzurra Giorgio

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