Le notizie che ci giungono dagli agricoltori del Sud, tra la Puglia e la Basilicata, non sono per nulla confortanti. Nella zona del foggiano, non lontano dalle vicine regioni campana e lucana, i contatti di Grano italiano ci confermano che «la situazione è triste». A differenza di quanto è successo in alcuni areali di Sicilia e Calabria, le piogge non sono arrivate e i terreni sono secchi e polverosi. Molti hanno deciso di non seminare nè grano, nè orzo, nè leguminose, abbattuti dal meteo ma anche dalle difficoltà finanziare dovute alla disastrosa stagione 2023-24. Le dighe non si riempiono, i corsi d’acqua sono quasi a secco e, nei campi seminati, le emergenze sono spesso stentate. Il rischio, per chi ha investito nella semina, è di perdere il raccolto anche a causa delle infestanti ormai invasive e resistenti.
Leonardo Di Stefano, agricoltore e contoterzista basato ad Ascoli Satriano (FG), ci ha fornito alcune testimonianze tra video, foto e racconti di esperienze dei suoi clienti e colleghi.
Una siccità che non si vedeva da 40 anni
«A mia memoria abbiamo avuto periodi di siccità simili ma mai così estesi, ad occupare intere regioni», ci racconta Leonardo Di Stefano, e conclude: «dai racconti di mio padre so che qualcosa di simile è accaduto solo nelle stagioni 1981 e 1982». E prosegue raccontandoci di situazioni disastrose nei terreni delle sue aziende e di quelle che gestisce come contoterzista: purtroppo le piogge non sono arrivate e i terreni sono secchi e polverosi. L’Ofanto è quasi in asciutto e le 3 dighe che alimenta sono in crisi: la diga Capacciotti, ad esempio, nei pressi di Cerignola, non è riuscita a riempirsi. In alto la foto del canale di raccordo Ofanto-Diga Marana Capacciotti che ci ha fornito Di Stefano.
Il video che ha inviato alla nostra redazione è un esempio lampante della situazione. Le immagini che si possono vedere qui di seguito sono state girate intorno alla metà di Febbraio in località Farascuso, comune di Candela. Come ci racconta nel video, l’agricoltore sta svolgendo un’operazione di rullatura con un rullo liscio allo scopo di compattare il terreno e mantenerlo umido, in prospettiva di precipitazioni scarse. L’operazione si realizza su terreno seminato e piantine molto piccole.
Puglia a secco: meglio non seminare
Leonardo Di Stefano ci racconta che ha dovuto consigliare a numerosi dei suoi clienti di non seminare per questa stagione, nè cereali nè leguminose, a causa della carenza di precipitazioni. «Facendo qualche rapido calcolo, emergeva come fosse più conveniente non seminare, per non perdere l’intero investimento e andare in rosso con certezza; mediamente ho suggerito di seminare solo su quei terreni che l’anno scorso era stati lasciati a maggese. Si è seminato grano ma anche orzo, un cereale che è ancora meno esigente del frumento e consente una redditività maggiore in queste condizioni. La situazione, purtroppo, resta grave».
In merito ai campi seminati, ci dice: «nell’area che gestisco ho potuto osservare appezzamenti in cui il grano sta bene e il terreno si è chiuso ma ci sono numerosi campi con aree ancora nude dove si vede il suolo, seppure seminati a metà dicembre».
Foto e video di Leonardo Di Stefano.
Autore: Azzurra Giorgio
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